COMMISSION #5

IUNO COMISSION è un invito a un’artista di base o di passaggio a Roma a realizzare un’opera che dia un’immagine a Iuno, a partire da una riflessione sulla figura insieme ctonia e celeste di Giunone. L’opera diventa la copertina del sito web nel tempo che passa tra solstizio ed equinozio, e a volte si espande nella sede di IUNO in forma di installazione o performance.

Per il solstizio d’inverno Marta Roberti ha raffigurato la dea eretta sul dorso di un cervo, con lo sguardo rivolto verso il cielo e un uccello nero, con lunga coda piumata, sul palmo della mano.  
L’iconografia originaria di Giunone Dolichena, da cui l’artista trae ispirazione e che vede la divinità abbigliata con lunga tunica, scettro e specchio, viene abbandonata in favore di una figura scevra da ogni connotazione culturale o attributo di potere, in totale armonia con la natura.
Il corpo nudo e i capelli sciolti ne fanno un’amazzone, mentre la spinta ascensionale, suggerita dallo slancio dei piedi e delle braccia, sembra da una parte assimilarla a un volatile, pronto a librarsi in aria, dall’altra accostarla alle forme caratteristiche delle statuette votive, dotate di sorprendente potenza evocativa.
Postura e nudità ne arcaizzano forma e contenuto, eternizzandola e assimilandola non tanto a una divinità del pantheon romano, quanto più a una dea madre, o forse una potnia theròn minoica, protettrice di una dimensione selvatica rappresentata dagli stessi animali che la accompagnano.
La composizione dell’immagine, di carattere architettonico, dà vita a una sorta di sovrapposizione o comunione tra le sue componenti: quella animale, dunque, non appare soltanto come semplice attributo dell’umana, ma si presenta come suo simbionte, elemento che ne determina la stessa identità.
In questo senso la Giunone di Marta Roberti dichiara una totale equivalenza tra natura divina e animale della dea, una sua completa adesione alla sfera del Selvatico, da cui proviene e verso cui costantemente tende.


Marta Roberti vive e lavora a Roma e Varsavia. Dopo la laurea in Filosofia si è diplomata in Cinema e Video presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Il disegno è il mezzo principale che declina in installazioni, video disegni animati e arazzi, attraverso i quali esplora le relazioni tra gli umani, gli altri animali e il mondo vegetale, studiandone e rielaborandone i miti e la loro rappresentazione a cavallo tra Oriente e Occidente. 
Nel 2020 ha vinto il bando Cantica del Maeci e Mibact e la sua opera è entrata nella collezione dell’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Tra le mostre personali Cose che non accaddero mai ma che sempre sono, Centro espositivo Villa Pacchiani , Santa Croce sull'Arno e C'era una volta, ancora una volta, Opr gallery, Milano (2022), In metamorfosi presso la Galleria Sara Zanin (2021) .Ha partecipato a mostre collettive internazionali tra cui  Dante Alighieri and the Italian Artists, IIC Parigi, Encounter of Imagination: dialogue between The Divine Comedy and Classic of Mountains and Seas, Pearl Museum Shanghai(2021), AlterEva, Strozzina di Palazzo Strozzi, Firenze (2021), Io dico Io, Galleria Nazionale di Arte Moderna Roma (2021), Wall Eyes (Johannesburg, Capetown 2019 e Auditorium Parco della Musica di Roma 2020); Portrait Portrait, Taipei Contemporary Art Center (2017), Scarabocchio Kuandu Museum of Art Taipei (2015). Durante gli anni trascorsi in Asia ha partecipato ad alcune residenze in Cina, Taiwan e Vietnam.

 

Marta Roberti, Autoritratto come Giunone Dolichena, 2022
disegno con pastello a olio da carta copiativa su carta cinese fatta a mano, 100 x 76 cm

Testo di Giulia Gaibisso

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To welcome the winter solstice, Marta Roberti represented the goddess standing on the back of a deer, looking upward and holding in the palm of her hand a black bird, with a long feathered tail.
The original iconography of Iuno Dolichena, from which the artist draws inspiration, clad in a long tunic, with a sceptre and a mirror, is dismissed in favour of a figure devoid of any cultural connotations or attributes of power, in total harmony with nature.
The naked body and loose hair identify her as an Amazon, while the upward lift, suggested by the swing of her feet and arms, assimilates her to a bird, ready to soar through the air, as well as to a votive statue of surprising evocative power.
Posture and nudity archaize her form and content, eternalizing and assimilating her less to a deity of the Roman pantheon, and more to a mother goddess, or perhaps to a Minoan potnia theròn, patroness of the wild represented by the very animals that accompany her.
The architectural aspect of the composition, allows a kind of overlap or communion between its parts: the animal does not just appear as a simple attribute of the human, but presents itself as its symbiont, an element that determines its very identity.
In this sense Marta Roberti's Iuno declares a total equivalence between the divine and animal nature of the goddess, her complete adherence to the sphere of the Wilderness, from which she comes and toward which she constantly tends.

Marta Roberti lives and works in Rome and Warsaw. After the degree in Philosophy, she graduated in Cinema and Video at the Brera Academy of Fine Arts. Drawing is the main medium that she declines in installations, video animated drawings and tapestries, through which she explores the relationships between humans, other animals and the vegetal world, studying and reworking their myths and their representation between East and West.
In 2020 she won the Maeci and Mibact's Cantica competition and her work entered the collection of the National Institute for Graphics in Rome. Solo exhibitions include Cose che non accaddero mai ma che sempre sono, Centro espositivo Villa Pacchiani, Santa Croce sull'Arno and C'era una volta, ancora una volta, Opr gallery, Milan (2022), In metamorfosi at Galleria Sara Zanin (2021). She has participated in international group exhibitions including Dante Alighieri and the Italian Artists, IIC Paris, Encounter of Imagination: Dialogues between The Divine Comedy and Classic of Mountains and Seas, Pearl Museum Shanghai(2021), AlterEva, Strozzina di Palazzo Strozzi, Florence (2021), Io dico Io, Galleria Nazionale di Arte Moderna Rome (2021), Wall Eyes (Johannesburg, Capetown 2019 and Auditorium Parco della Musica Rome 2020); Portrait Portrait, Taipei Contemporary Art Center (2017), Scarabocchio Kuandu Museum of Art Taipei (2015).  During his years in Asia, he participated in residencies in China, Taiwan and Vietnam.

 

Marta Roberti, Self-portrait as Iuno Dolichena, 2022
drawing with oil pastel from copy paper on handmade Chinese paper, 100 x 76 cm

Text by Giulia Gaibisso